(marino demata) L’opera prima Eyes, della giovanissima regista Maria Laura Moraci e caratterizzato dalla fotografia di Daniele Ciprì, è risultata la più votata al termine delle proiezioni di pre-selezione del 6 aprile del 5° Firenze FilmCorti Festival, svoltesi come al solito nella sala riunioni della ZAP (Zona Aromatica Protetta) al centro di Firenze. Il film tratta di un tema purtroppo di grande attualità: l’indifferenza al dolore e al male inflitto agli altri. Al termine del film la regista ha partecipato ad una intervista/dibattito nella quale sono stati messi a fuoco alcuni aspetti dell’opera e in particolare proprio quelli dell’indifferenza come cifra negativa della società e attuale, causata in gran parte dalla cultura individualistica ed egotista trasmessa negli ultimi decenni alle giovani generazioni attraverso modelli che hanno esaltato comportamenti e modi di essere fondati sull’apparenza più che sull’essere.
Un altro film che ha suscitato interesse e NO di Marco Ferrari. Il film si apre con una significativa citazione di Thomas de Quincey ed è un percorso che passa attraverso tre diverse persone e che porta alla negazione, al NO assoluto di tutto ciò che è banale, imposto dagli altri, dogmatico (simbolicamente un NO gigantesco viene tracciato al di sopra del simbolo della croce da parte del secondo personaggio del film)). Anche Marco Ferrari è stato al centro di una interessante discussione nel corso di un’intervista al termine della proiezione.
Altri film molto apprezzati sono stati Màneki Nèko del regista greco Manolis Mavris, alla sua opera seconda. Due estranei, un uomo e una donna, si incontrano per caso a tarda sera e decidono di dividere un taxi che li porti al centro. Il guidatore del taxi è il personaggio chiave della storia e, tra un racconto e l’altro, rivela ai due che in realtà essi si conoscono da molto tempo ed hanno vissuto insieme. Dei due il più sorpreso sembra lui….
Di rilievo anche il film Angst/Paura di Daniel Andrew Wunderer. Il regista è nato in Inghilterra, ma vive a Vienna ed ha la propria casa di produzione quasi ai confini tra l’Italia e l’Austria. Una coppia decide di ospitare un ragazzo islamico rifugiato in Europa per sfuggire alle zone di guerra. Ma lei ritiene di avere dei fondati sospetti che il ragazzo partecipi a riunioni di una cellula terrorista.
Con 88 cents siamo a San Francisco. Il protagonista, uscito di prigione, prova tutte le difficoltà che in questi casi si provano per il reinserimento nella società, Il regista americano Tyler Pina ci racconta una storia certamente non nuova, ma con accenti drammatici più originali del solito. Di rilievo l’interpretazione di Matthew Weitz.
Segnaliamo infine anche il film iraniano Like e good kid di Arian Vazirdaftari e AAmin della regista Vika Evdokimenko, che ci riporta in uno dei tempi più ricorrenti, che è quello del dramma dei rifugiati in un campo dalle condizioni di vita difficili come quello di Calais.
Ricordiamo che avremo le sue ultime sessioni di pre-selezione il 20 il 27 aprile. Successivamente i film che perverranno saranno direttamente inviati alla Giuria a Roma.
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